I servizi per i bambini 0/3 anni

Oggi sono disponibili per i bambini sotto i tre anni servizi educativi per l’infanzia che declinano la cura e l’educazione dei piccoli e la risposta ai bisogni delle famiglie con modalità organizzative e di intervento diverse. Fism Como ha al suo interno un'equipe dedicata all'Area 0/3 con il compito di supportare le scuole che intendono attivare o che già hanno attivato uno dei servizi sotto descritti, attraverso incontri con le Educatrici ed i Coordinatori dei servizi, per attivare riflessioni sui percorsi didattici, organizzando corsi formativi dedicati all'aera 0/3, offrendo consulenza diretta.

Nel nido, o micronido, di dimensioni più ridotte, l’impegno educativo nei confronti dei bambini a partire dai tre mesi di età garantisce il loro benessere e il sostegno al loro sviluppo in tutti i suoi aspetti. Vengono sottolineate le dimensioni fondamentali dell’intervento educativo, che non si sostituisce ma si armonizza con quello delle famiglie e si configura come la prima tappa di un percorso che proseguirà nella scuola dell’infanzia. Inoltre, anche se i nidi possono avere diversi orari di funzionamento e modalità organizzative, tutti offrono ai bambini un’esperienza di vita quotidiana complessiva, che è anche scandita dai loro ritmi fisiologici, dai momenti dei pasti e del riposo.

Per ampliare l’offerta educativa a partire dai due anni, quando la domanda delle famiglie di garantire ai bambini un’esperienza di socialità e apprendimento fuori dal contesto familiare si fa particolarmente pressante, è stata istituita già da molti anni la sezione primavera (Legge 296/2006, art. 1, comma 630). Nella sezione primavera l’intervento di cura e educazione è calibrato su tempi e stili di sviluppo dei bambini nel terzo anno di vita. In questo periodo si assiste a una vera e propria esplosione delle loro competenze espressive e comunicative e dei loro interessi nei confronti delle persone e del mondo materiale e simbolico che li circonda. Integrano l’offerta educativa altri servizi educativi che le famiglie possono scegliere sulla base di opzioni culturali o di esigenze organizzative diverse.

Tra questi servizi integrativi ci sono anche gli spazi gioco, che offrono ai bambini a partire dai dodici mesi di età un’esperienza educativa e di socialità connotata soprattutto dalla dimensione ludica e da un ridotto tempo quotidiano e/o settimanale, senza presa in carico del pranzo né del successivo riposo. Questi servizi, quindi, si inseriscono nell’organizzazione familiare e nell’esperienza quotidiana del bambino in modo diverso dal nido o dalla sezione primavera, ma sollecitano altrettanta attenzione educativa per accompagnare lo sviluppo delle sue competenze e per garantire la serena transizione dall’uno all’altro dei suoi mondi.

Questa transizione è proposta ancora in altra forma dai centri prima infanzia, che accolgono per momenti di gioco e di socialità bambini insieme a un adulto familiare. Questi servizi sono organizzati secondo modalità che possono variare da un luogo all’altro, ma sono perlopiù molto flessibili, facilmente accessibili e non prevedono una presa in carico complessiva dei bisogni di cura dei bambini. Per i bambini questa può essere la prima occasione di un rapporto con altri coetanei in uno spazio curato, accogliente e con materiali a loro destinati, e altrettanto importante è l’opportunità che viene offerta ai genitori di osservare le reazioni del proprio figlio nel nuovo contesto e di entrare in contatto con gli stili educativi e i modi diversi di interagire con i bambini degli educatori e degli altri genitori presenti. Un’uscita, quindi, fuori dall’ambiente domestico che adulto e bambino realizzano insieme e che costituisce un passaggio, sempre emozionante ma attuato con particolare lievità, a un mondo di socialità tra pari di cui entrambi fanno esperienza.

Sono questi gli unici servizi che accolgono i bambini fin dai primi giorni di vita, a volte in spazi di accoglienza riservati, dove vengono tutelati i bisogni specifici dei neonati e si propone a mamme e papà un luogo di ascolto e confronto attorno alle prime fasi dell’esperienza genitoriale. Questi servizi svolgono anche l’importante compito di far conoscere il sistema dei servizi educativi, orientando i genitori nelle loro scelte e, più in generale, informandoli delle opportunità per l’infanzia presenti nel territorio (biblioteche, teatri, servizi sanitari e sociali…).

La connessione tra i servizi è facilitata quando essi sono aggregati in un Polo per l’infanzia all’interno di uno stesso edificio o in edifici vicini assieme a sezioni di scuola per l’infanzia. Questa proposta, che è realizzata in molte situazioni da diversi anni, trova oggi un particolare incoraggiamento perché, come evidenziato nel documento Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei, vi si individua uno strumento organizzativo per consolidare la continuità del percorso educativo per l’infanzia e per consentire nuove sperimentazioni. L’inserimento di più servizi educativi in un Polo offre nuove occasioni a tutti e tre i protagonisti del mondo educativo: ai bambini è facilitata la transizione al successivo percorso educativo da tre ai sei anni o anche il passaggio dall’esperienza in un tipo di servizio educativo a un altro, come spesso avviene da un servizio integrativo a un nido o a una sezione primavera; i genitori vi possono trovare un aiuto per orientarsi nelle scelte relative al percorso educativo e scolastico dei bambini e un punto di aggregazione comunitario continuativo negli anni. Infine, per gli educatori il Polo può costituire un’opportunità di riflessione e confronto attorno alle diverse sfaccettature del fare educazione con i più piccoli.